11
Giu
2015
43
CENTRIFUGATO DI CAROTE in vena in 30 minuti

CENTRIFUGATO DI CAROTE: in vena in 30 minuti!

Questo centrifugato a base di carote l’ho preso in prestito, aggiungendo lo Zenzero, dal libro “Guarire con il Metodo Gerson”, scritto dalla figlia del Dr. Max Gerson, inventore nel secolo scorso della omonima terapia naturale per la cura alternativa delle malattie degenerative come il cancro e croniche tipo il diabete. Charlotte Gerson ha raccolto la preziosa eredità lasciata dal padre: tutt’oggi, ottantenne, ne testimonia l’opera, la divulga e informa la gente, cura e guarisce centinaia di persone nella sua clinica in Messico, infondendo speranza all’umanità intera e commovendo chi incontra il suo messaggio.

CENTRIFUGATO DI CAROTE: in vena in 30 minuti!

Il succo di carote numero uno al mondo.

L’ho chiamato Succo Dolce N°1 tratto – come premesso – dal libro “Guarire con il metodo Gerson. Come sconfiggere il cancro e le altre malattie croniche” e rivisitato, è il cuore della mia pratica quotidiana del Juicing: lo considero il caposaldo da cui è partita la mia riscossa! L’acqua biologica zuccherina del succo delle carote ricca di antiossidanti vitamine e minerali non ha eguali come ricostituente delle difese immunitarie. Lo bevo a giorni alterni, come la prima cosa che metto in bocca la mattina a colazione. Dopodichè, preparo una ciotola di frutta dolce che ho chiamato, con poca fantasia, Macedonia Dolce N°1. Come buona abitudine faccio trascorrere 10/15′ tra la bevuta del Succo “vivo” privato delle fibre alimentari (tempo di digestione e assorbimento 30′) e la mangiata della macedonia, invece ricca di fibre. Nel frattempo, pulisco la centrifuga (con la mia impiego per questa operazione meno di 5′), lavo e spezzetto la frutta. Bevuto il centrifugato e mangiata la macedonia, bevo una tazza calda di Tè verde (ma va bene anche un’altra Tisana alle erbe): aiuta il drenaggio epatico delle sostanze tossiche, ripulisce l’intestino dal muco acido che il succo, alcalino ed alcalinizzante, ha contribuito a sciogliere, stimola la peristalsi intestinale.

Ingredienti di un Centrifugato di Carote per 2 persone

  • 700/800 g di Carote
  • 3 o 4 Mele Rosse o Gialle (il numero dipende da grandezza e succosità del frutto)
  • mezzo pollice di Zenzero
  • un mazzolino (40 gr) di Prezzemolo (facoltativo, ma consigliato)

* Lavate gli alimenti sotto l’acqua corrente accuratamente, NON sbucciate le Carote. Anche per questo motivo, ma non solo, raccomando la provenienza da coltivazioni organiche. Spesso, però, anche alimenti certificati biologici, soprattutto le Mele – parlo per esperienza –  vengono lucidate con la cera o sostanze estrane affini la cui presenza la si può verificare facilemente grattando la buccia con la lama liscia di un coltello; perciò, con riferimento alla frutta vi consiglio, con disappunto, di sbucciarla.

Le proprietà del Centrifugato di Carote:

  • la Carota è detox! Forse è l’ortaggio con il maggior potere antiossidante ed anticancerogeno che si conosca: contiene nutrienti quali minerali, Vitamine B e C, pro-Vitamina A, ossia carotenoidi come il Beta-carotene che contrasta gli effetti dannosi dei radicali liberi, protegge ripara e rigenera i tessuti (pelle, occhi, mucose, polmoni, ecc.), cattura le tossine. Sono i corotenoidi che le conferiscono il caratteristico colore arancio. A differenza della Vitamina A di origine animale (Retinolo) o chimica, la pro-Vitamina A vegetale non diventa mai tossica anche ad alti dosaggi. I carotenoidi vengono elaborati come precursori sintetici in gran parte nelle cellule epiteliali dell’intestino tenue per la sintesi di Vitamina A metabolica all’abbisogna: la sintesi non è forzata, ma indotta dal fabbisogno biologico governato dalle cellule e comunicato attraverso la matrice. Per questo non vi sarà mai eccesso, se la vitamina è di origine vegetale. Le molecole di Vitamina A che vengono sintetizzate a partire dal Beta-carotene e non sono per qualche ragione metabolizzate, finiscono comunque nel fegato che funge da riserva. Gli epatociti sono anche in grado all’occorrenza di trasformare la pro-vitamina in vitamina grazie all’enzima carotenasi.
  • lo ZENZERO ha proprietà antisettiche contro i microbi e cicatrizzanti (amminoacido Arginina): contrasta la proliferazione del batterio Helicobacter pylori che causa gastrite ed ulcere in stomaco e duodeno; è un buon antimicotico contro la Candida albicans che attacca l’intestino; ha proprietà carminativa che facilita l’espulsione dell’aria e dei gas intrappolati rispettivamente nello stomaco e nell’intestino che sono causa non solo di aerofagia ma di forti dolori come le coliche. Lo zenzero ha effetti detox straordinari, in quanto svolge un’azione depurativa del fegato come “colagogo”: ovvero, favorisce l’escrezione della bile dal fegato e dalla colecisti nel duodeno grazie alla fluidificazione della bile stessa, all’apertura dei dotti biliari ed alla contrazione della cistifellea. Per il dosaggio dovrete prendere le vostre misure, giacchè il gusto è pungente e prevaricatore, quindi procedete a tentativi;
  • la MELA, che è un frutto semiacido, ha Enzimi antifermentativi (come l’Ananas e la Papaya) e, pertanto, si può associare tranquillamente anche con frutta che non sia acida o semiacida, ma dolce, con amidacei come i carboidrati complessi dei cereali o semiamidacei quali le carote, e con la verdura naturalmente. Praticamente con tutto;
  • il PREZZEMOLO apporta antiossidanti e antitumorali come VItamina C, Beta-carotene, Flavonoidi e Oli essenziali; ha proprietà depurative ed antisettiche del tratto uro-genitale, facilita la diuresi, protegge gli occhi; fonte di Vitamina K, una vitamina liposolubile dalle caratteristiche cicatrizzanti e coagulanti ottime per il trattamento delle ulcere che si trova anche in cavoli, bietole, ortaggi a foglia verde in genere e peperoncino; inoltre, è ricco di minerali, tra cui il Ferro, senza però contenere Acido ossalico in quantità tali da pregiudicarne la biodisponibilità come invece molti ortaggi a foglia verde; Acido ossalico che, infatti, è rilevante e significativo in Bietole, Spinaci, Barbabietole – dette anche Rape rosse – Cacao, Rape e Rabarbaro (elementi elencati in senso decrescente in base al rapporto mg/100gr tra sostanza e alimento); quasi tutti i vegetali ne contengono un po’, anche i Pomodori. Insomma, un gran ben d’Iddio a disposizione delle cellule aggiungendo solo una leggera nota amara di sottofondo al succo: credo ne valga la pena…

Gli ingredienti sono tutti alimenti alcalinizzanti.

Nota: l’Acido ossalico è un composto organico classificato come “antinutriente” o “fattore antinutrizionale”, giacché limita l’assorbimento di minerali quali Ferro Magnesio e, soprattutto, Calcio con i quali si lega generando dei sali chiamati Ossalati; gli ossalati di calcio sono dei cristalli non solubili in acqua che precipitano nelle vie urinarie ed ivi, accumulandosi, formano i calcoli; l’assorbimento del calcio assunto con la dieta è ostacolato e impedito a livello intestinale da questo acido, tantoché gli alimenti che lo contengono, se mangiati spesso e in grandi quantità, possono determinare una carenza minerale importante capace di causare la decalcificazione delle ossa e l’insorgere di patologie come l’osteoporosi; contrariamente a quanto si dice negli ambienti medici polverosi, l’Osteoporosi è sì una mallattia senile, ma esclusivamente di origine alimentare legata a fattori dietetici acidificanti e demineralizzanti. L’assorbimento di Ferro è contrastato dalla forma acida sia degli Ossalati sia dei Fitati.

Centrifugate il tutto, mescolate e BEVETE SUBITO, prima che si ossidi. Con le quantità succitate ottengo circa da 600 a 700 ml di scucco: 2 bicchieroni. Regolatevi con gli ingredienti in modo da ottenere comunque più o meno 300/350 ml a testa. Nel caso in cui voleste prepararne una quantità maggiore da bere nel corso della giornata o prepararlo la sera per la mattina, dovrete aggiungere al centrifugato un Limone sbucciato (il succo di Limone si ossiderà al posto delle Carote e delle Mele, che anneriscono rapidamente a contatto con l’aria, mantenendo il succo vivido nell’aspetto, nel sapore e nelle proprietà nutrizionali) e conservarlo in frigo o in un termos per non più di 12 ore.

Per variare, qualche volta si può aggiungere agli ingredienti base sopraelencati un PEPERONE ROSSO o GIALLO, alimento molto ricco di Vitamina C e di acqua biologica (lo compone per circa il 90%) che lo rende perfetto per essere centrifugato. Ad essere pignoli si potrebbe considerare il peperone come un ortaggio – frutto è la definizione più corretta botanicamente parlando – semiamidaceo, in quanto contiene amidi seppur in misura minore rispetto alla carota e agli zuccheri semplici glucosio e fruttosio che lo compongono: gli enzimi digestivi coinvolti sono i soliti che per la carota, per cui la digestione del succo risulta comunque omogenea e facile; come esperienze gustative in bocca il peperone fa provare le note di sapore dolcemente acerbe tipiche e una sensazione vellutata.

In chiave perfettamente igienista di riutilizzo etico e intelligente degli scarti che conservano comunque una loro valenza nutrizionale, anche se senz’altro impoverita, e che sono ancora in grado di apportare il loro gusto ad un piatto, ti consiglio di impiegarli come ingredienti per la integrazione a freddo di un riso integrale o di patate organiche non irradiate, spezzettate e cotte conservativamente al vapore con la buccia; il tutto condito con Olio EVO.

N.B.Considerando la Macedonia Dolce N°1 che mangio dopo aver bevuto il succo, nella mia colazione “dolce” io mescolo solitamente Amidi (Carote) e Frutta Dolce (Banana, Uvetta e Fichi Secchi), contravvenendo all’ortodossia, generalmente giusta, che vorrebbe gli Amidi combinabili con i soli Vegetali Verdi. Con me, però, funziona. Succo Dolce N°1 e Macedonia Dolce N°1 sono un abbinamento per la colazione.

* Visto che un sacco di persone mi chiedono che centrifuga io usi e quale estrattore preferisca, ecco di seguito due link per gli acquisti:

Tra gli estrattori meno cari dell’Angel (effettivamente costoso, anche se eterno!) consiglio macchine che siano simili per impostazione tecnica e che quindi lavorino utilizzando una vite di archimede, detta anche coclea, posta orizzontalmente e che ruoti lentamente.

Follow me Online

PRONTO IN 10 MINUTI! E tu, non hai 10 minuti per la tua salute?

Post che ti potrebbero interessare

INFLUENZA (Terza Parte): il virus contagioso che NON esiste.
INFLUENZA (Terza Parte): il virus contagioso che NON esiste.
INFLUENZA (Seconda Parte): il virus contagioso che NON esiste.
INFLUENZA (Seconda Parte): il virus contagioso che NON esiste.
INFLUENZA (Prima Parte) il virus contagioso che NON esiste
INFLUENZA (Prima Parte): il virus contagioso che NON esiste.
MATRICE (Seconda Parte) rapporti tra terreno di coltura e informazione vitale
MATRICE (Seconda Parte): rapporti tra terreno di coltura e informazione vitale.
MATRICE: rapporti tra terreno di coltura e informazione vitale. (Prima Parte)
MATRICE: rapporti tra terreno di coltura e informazione vitale. (Prima Parte)
PASTEUR e la medicina moderna sono stati uccisi dal batterio Xylella.
PASTEUR e la medicina moderna sono stati uccisi dal batterio Xylella.

7 Responses

    1. Salve. L’Hurom dovrebbe essere un estrattore o slow juicer, giusto?
      Sì, è un estrattore… Io uso una centrifuga di una nota marca e funziona alla grande: gli scarti sono asciutti, facile da pulire…
      Comunque per scrupolo sono andato a controllare la caraffa: sono più o meno 700 ml quel che ottengo. La differenza con lei – ragiono per processo mentale induttivo – può essere dovuta alla macchina, alla grandezza ed alla succosità delle mele, alla freschezza delle carote ecc… a volte le carote possono essere 680 o 750 g, altre 790, ipotizzo… ma mediamente ottengo dai 600 ai 700 ml. Circa.

    1. Guardi, io uso una centrifuga, anche se mi occorrerebbe un estrattore che è sicuramente performante con verdure in foglia, semi ecc: prima o poi lo acquisterò. Ce ne sono due che mi sento di consigliare e che anch’io stesso sto valutando, sono i migliori:
      1) NORWALK (ha un sistema particolare a pressa)
      2) ANGEL (lo conosco per via parentale, ha una coclea o vite di archimede)
      Costano. Sono entrambi in acciaio inox biomedicale e indistruttibile. Se ha budget, uno di questi. Se no, compri un estrattore che sia comunque con COCLEA ORIZZONTALE come l’Angel.
      Per la frutta continuo a preferire le centrifughe.

  1. Francesco RICHICHI

    Credo che la nota marca sia il 110W di Philips che è davvero facile da pulire… Poi volevo dire che non sono d’accordo di centrifugare ortaggi zuccherini… Credo che liberare gli zuccheri il temibile fruttosio per il fegato sia terribile… Centrifugo tutta la verdura e gli metto due cucchiai di semi di lino macinati… E’ ottimo…
    Questo non per fare il sapiente ma per aggiungere la mia esperienza ad altri…

    1. Ciao Francesco.
      Dunque: il fruttosio è una molecola monosaccaride composta dai medesimi elementi e con la stessa formula chimica del glucosio, dal quale si differenzia per struttura e comportamento nelle fasi digestiva e metabolica. Rimane una molecola biodisponibile di facile assimilazione e questo è quel che conta, dal mio punto di vista. L’assorbimento degli zuccheri avviene solo in forma semplice nell’intestino tenue dove si completa la digestione di polisaccaridi e oligosaccaridi. Il fruttosio come il glucosio viene immediatamente catturato da delle proteine enzimatiche transmembrana che si trovano sulle estroflessioni (microvilli) della membrana della cellula enterocita che costituisce l’epitelio della mucosa intestinale. L’insieme dei microvilli è detto orletto a spazzola ed ha la funzione strutturale di aumentare notevolmente la superficie di assorbimento nutrizionale del duodeno. Una volta assorbito dall’enterocita il glucosio è filtrato all’esterno della cellula nel liquido interstiziale della matrice extracellulare del tessuto connettivo sottostante penetrando i villi intestinali fino a giungere ai capillari venosi da cui viene assorbito per diffusione semplice, entrando nella circolazione sanguigna. Ora, il glucosio diventa subito attivo come fonte energetica, trasportato alle cellule che ne hanno bisogno nei vari organi e tessuti, in primis cervello e tessuti glucosio-dipendenti più propriamente detti, insensibili all’insulina come gli eritrociti, comunemente conosciuti col nome di globuli rossi, consumatori esclusivi di glucosio. Quel che non viene utilizzato subito, va sia al fegato sia ai muscoli, dove le rispettive cellule lo trasformano in glicogeno, una molecola polimerica omologa all’amido che funge da riserva energetica glucidica. Il glicogeno muscolare è 2/3 del totale, ma può essere utilizzato solo in situ dalle cellule del muscolo scheletrico (dette fibre muscolari, miociti o fibrocellule) una volta che è stato degradato a glucosio da enzimi idrolitici e non viene immesso nel flusso ematico, a differenza di quello di origine epatica. Il fruttosio non concorre a costruire i depositi di glicogeno muscolare, invece è utilizzato per la sintesi di quelli epatici, poiché per avviare il processo di glicogenosintesi il fruttosio deve prima essere tramutato in glucosio e solo gli epatociti lo sanno fare. Per essere metabolizzato energeticamente deve essere convertito in glucosio dal fegato necessariamente e prioritariamente, perché le cellule dell’organismo utilizzano solo la forma del glucosio: per questo il fruttosio non stimola la produzione di insulina, ha un indice glicemico basso e non si trova nel torrente ematico se non nella porzione riferibile alla vena porta. In un cibo dove c’è fruttosio c’è sempre del glucosio, in genere in egual misura. Non si trova solo nel miele e nella frutta dolce come fichi datteri uvetta banane, ma anche in arance mandarini fragole ecc. Pere e mele ne contengono in quantità tripla rispetto al glucosio. Tutte le verdure ne hanno, soprattutto carote pomodori melanzane zucchine… Il fruttosio naturale che si trova in un estratto o centrifugato vegetale, oltre alla dose di zuccheri semplici di glucosio e fruttosio, presenta flavonoidi polifenoli carotenoidi vitamine minerali organicati enzimi elettroliti in varia forma di sali e acidi: una manna di memoria biblica liquida e naturale che fa prosperare le cellule dell’organismo. Niente a che spartire con il fruttosio industriale iper-raffinato riprodotto in vitro, ottenuto con la decomposizione e la rielaborazione dell’amido di mais e della fecola di patate. Il fruttosio viene assorbito nel tenue e veicolato attraverso il sistema capillare fino alla vena porta che lo recapita al fegato dove viene trasformato in glucosio che, se in eccesso, viene degradato ad acido lattico o trasformato in triglicerdi (lipogenesi o liposintesi de novo) che si depositano nel fegato ingrassandolo (steatosi) e/o, raccolto dal sangue, trasportato ai distretti periferici del corpo dove gli adipociti ne ricavano con la glicolisi molecole di acetil-CoenzimaA che entrano nel ciclo di krebs con le quali, a un certo punto, si possono sintetizzare acidi grassi (lipogenesi muscolare) e con questi costruire anabolicamente il grasso (trigliceridi), tipico elemento costitutivo del tessuto adiposo e soluzione di stoccaggio emergenziale dei metaboliti esogeni non più metabolizzabili e quindi potenzialmente tossici. Tale meccanismo fisiologico di ingrassamento della massa avviene quando il fruttosio trasformato in glucosio è in eccesso rispetto allo spazio epatico destinato a riserva energetica di glucosio sotto forma di deposito di glicogeno. A mio parere, non fai un buon servizio al tuo corpo se lo privi delle carote o delle mele, anzi. La epatotossicità potenziale del fruttosio naturale è data in via teorica solo se rapportata ad una assunzione eccessiva che riguardi esclusivamente il fruttosio di laboratorio o, comunque, il fruttosio non più metabolizzabile perché in qualche modo processato denaturato e reso non più biologico, non di certo quello naturale. Le evidenze cliniche di effetti deleteri sul metabolismo riguardano solo il fruttosio raffinato. Dentro un frutto già vi è un equilibrio biologico dei componenti fatto con una sapienza e una organizzazione superiori all’intelligenza che ha compilato delle tabelle alimentari, ogni legame o interazione è biologica in quanto programmata, non è previsto l’eccesso. La tua digestione, il senso di sazietà e l’ascolto del tuo corpo controllano finemente la naturalezza dei rapporti nutritivi elementari del cibo che mangi. Non esiste nessuno al mondo che abbia avuto danni al fegato da una dieta fatta di frutta organica, possa io morire in questo istante. Non leggere e dare credito alle veline di farmaindustria che confondono, meccanicisticamente e più o meno volontariamente, il fruttosio naturale con quello industriale solo perché hanno la stessa formula chimica; fanno lo stesso con l’acido ascorbico o vitamina C. Inoltre, seguendo il tuo ragionamento riduzionista da cui anche nomi illustri come il Prof. Berrino non si sono ancora completamente liberati, come dice PubMed – la cosiddetta bibbia medico-scientifica – non si dovrebbe mangiare la frutta acida, ma neanche l’ananas e le banane, solanacee come i pomodori le patate i peperoni le melanzane, crucifere come il cavolfiore e i broccoli perché contengono putrescina. Stesso discorso per la solanina. Secondo questi parrucconi soloni le arance i pompelmi i mandarini i pomodori i kiwi – i frutti del Sole! – sono fino a trenta volte più cancerogeni della carne rossa. Suvvia. Il pensiero della Natura è complesso e perfetto, una compagine di elementi vitali, fatto di relazioni ed equilibri. Non si possono ridurre tali coordinazione e cooperazione mantenendone la perfezione, ma solo osservarne olisticamente il miracolo. Se affermo che la putrescina nel succo d’arancia si trova in compagnia di vitamine (vitamina C su tutte), polifenoli come i flavonoidi (antocianine), sali minerali organicati, glucosio e fruttosio, acqua distillata, carotenoidi come pro-vitamina A (betacarotene) e licopene, alcalinizzanti ed elettrolitici come l’acido citrico, vedi la Luna o guardi il dito?

Lascia un Commento