23
Feb
2018
27
INFLUENZA (Seconda Parte): il virus contagioso che NON esiste.

INFLUENZA (Seconda Parte): il virus contagioso che NON esiste.

I processi di ossidoriduzione sono garantiti dalla presenza di soluti elettrolitici dispersi nelle matrici umorali derivate dal plasma che ne fanno il mezzo esclusivo e fisiologico dei tipici funzionamenti dell’Omeostasi, anche di quelli parossistici chiamati volgarmente Malattie. Le risposte adattative/compensative omeostatiche servono a mantenere quella coerenza metabolica tra tutte le reazioni chimico-elettriche dell’organismo che garantisca le funzioni vitali. Per soluto si intende una sostanza disciolta in forma ionica in un solvente. Atomi e molecole che siano elettricamente carichi, cioè che in soluzione dimostrino una polarità, ovvero che siano in grado di cedere o attrarre elettroni, sono ioni. Gli elettroliti sono sostanze che in soluzione si dissociano in ioni di carica opposta, creando una differenza di potenziale elettrico (gradiente ionico) che genera il moto dell’elettrone tra le diverse unità di materia atomiche e molecolari. Il trasporto delle informazioni chimiche, che realizza gli scambi metabolici e la trasformazione delle sostanze, avviene grazie all’elettricità delle particelle. Soluti ed elettroliti coincidono: sono termini scientifici che descrivono il medesimo fenomeno. Sono soluti tutti gli elettroliti a partire dai sali minerali, ma anche qualsiasi acido o base. Anche l’Acqua è un elettrolita debole, poiché ha la proprietà di dissociarsi in ioni, se sottoposta a una corrente elettrica (dissociazione elettrolitica). La proprietà elettro-conduttiva è direttamente proporzionale alla concentrazione di ioni nella soluzione. Tant’è vero che l’Acqua distillata, non avendo ioni chimici sotto forma di sali minerali, acidi o basi, è una soluzione elettricamente neutra (pH 7). Questa sua caratteristica non la rende un buon conduttore elettrico, in quanto una soluzione per trasportare elettricità deve avere elettroni attivi forniti da elettroliti disciolti (elettricità chimica) che la ionizzino; oppure, elettroni che si liberino dalla rottura dei legami intrinseci esistenti tra le stesse molecole di acqua in seguito all’applicazione di una forza, come può essere la corrente elettrica, o dopo aver subito un condizionamento energetico come la semplice esposizione aerea che, biologicamente, provochi una reazione chimico-fisica con gli elementi autologhi che compongono l’Aria, ma anche con particelle allogene che la inquinano. Un prolungato contatto di acque ferme con la matrice aerea, ancorché pura, può portare ad un impoverimento energetico delle molecole della massa superficiale di acqua stagnante, che si ossida a causa dell’azione elettronegativa esercitata dall’ossigeno aereo: sarebbe sciocco pensare che gli elementi acqua e aria non reagiscano tra loro nella dimensione energetica invisibile. L‘acqua minerale è ricca di sali residuo della dilavazione delle superfici terrestri, il succo biologico della frutta e la linfa della verdura contengono l’acqua piovana e sorgiva che la pianta ha distillato e ionizzato con vitamine clorofilla polifenoli e carotenoidi riducenti che agiscono come coenzimi e antiossidanti, sali minerali organicati, ioni metallici, cofattori enzimatici, acidi deboli elettrolitici e alcalinizzanti e chissà quanti altri metaboliti di cui ignoriamo l’esistenza le relazioni e le funzioni. Tuttavia, le molecole di acqua distillata si dissociano facilmente, seppure in minima parte, esposte al calore ambientale del Sole, facendone un blando conduttore di elettricità. Dunque l’acqua può essere artificiosamente ionizzata applicando una corrente elettrica (elettrolisi), il calore diretto di una fiamma, oppure caricata con energia cinetica come fa, naturalmente, il Vento: per questa ragione è buona abitudine agitare una bottiglia di acqua prima di berla, farsi massaggi cosiddetti drenanti, svolgere un’attività aerobica che stimoli la circolazione sanguigna e linfatica e rivitalizzi le acque stagnati. La matrice delle acque ferme è morta, fatta di molecole e atomi scarichi elettricamente, povera di elettroni e ricca di protoni acidificanti. Comunque sia, l’esposizione della materia acquosa ad una forza elettromagnetica forte abbastanza da dissociare le molecole in ioni può attivare la sostanza vitale che contiene: l’elettrone di idrogeno. Cosa abbia a che fare l’acqua con la influenza te lo spiego di seguito…

INFLUENZA (Seconda Parte): il virus contagioso che NON esiste.

Questo articolo è il seguito della Prima Parte.

Le matrici sono soluzioni.

Siccome la matrice è una, energeticamente omogenea e solo i corpi, involucri membranosi, la dividono in esterna ed interna, le sottomatrici biologiche desiderano la riunione e cercano l’equilibrio che le tenga in costante collegamento ottimizzando la circolazione di quella precisa informazione energetica che le lega, non che le divide. Variazioni elettromagnetiche dell’ambiente, traducibili elettricamente o chimicamente, rispetto agli umori della matrice biologica interna, determinano un adattamento omeostatico voluto dalla intelligenza universale della matrice, regolato attraverso le funzioni delle membrane, per riconnettere le unità autocoscienti cellulari con il Tutto. La ricerca da parte dell’organismo di un nuovo equilibrio elettrolitico o acido-basico sintonizzato sulle frequenze della Natura ha i sintomi della crisi eliminativa che, in certe stagioni, prende il nome di influenza.

La variazione del pH delle matrici biologiche è la causa della correzione fisiologica omeostatica che determina la crisi eliminativa della influenza.

L’Acqua è il componente principale della materia organica di tutti i corpi viventi, l’elemento conduttore elettivo scelto da Madre Natura per trasmettere la forza trasportata dall’elettrone; è il medium in cui si muove l’informazione vitale che ci appare sotto forma di carica elettrica. I soluti si sciolgono in essa e caricano la soluzione solvente acquosa di informazioni chimico-elettriche: il mezzo acquoso caricato elettricamente fa avvenire tutti i processi redox della cellula che ne interpreta e ne regola i segnali attraverso la membrana citoplasmatica e quelle degli organuli cellulari, generando gradienti ionici che perpetuano il moto dell’elettrone e realizzano la trasformazione catabolica e anabolica della materia. In tutti i processi vitali ci sono sempre due soluzioni divise da una membrana: il fluido umorale intracellulare è separato dalla soluzione extracellulare da cui deriva da una membrana cellulare semipermeabile che fa passare il solvente ma non il soluto. La soluzione umorale formata da solvente e soluti, anche se separata da delle pareti membranose, ragiona come una sola intelligenza e tende all’equilibrio elettrolitico che permette la veicolazione del messaggio trasportato dall’elettrone. L’equilibrio di carica elettrica (elettrolitico) tra una soluzione ed un’altra coincide dal punto di vista chimico con quello acido-basico espresso sulla scala del pH. La radiazione elettromagnetica vitale è quella che garantisce la trasmissione perpetua della informazione. Ci devono essere sintonia biologica ed equivalenza energetica tra le matrici di dentro e  di fuori, che devono poter dialogare tra loro. Tale condizione generatrice di vita nell’Uomo è espressa dal valore del pH del sangue: finché le matrici biologiche, derivate dal plasma sanguigno, dei tessuti connettivi e delle cellule si mantengono leggermente alcaline si vive in salute. Non appena il terreno biologico si allontana da quel riferimento si innescano naturalmente una serie di correzioni fisiologiche finalizzate alla stabilizzazione del segnale energetico vitale (omeostasi). Una soluzione ionizzata è una matrice informata da una energia che può essere metabolizzabile, ma anche no. Come le soluzioni umorali interne si rapportano tra loro cercando di mantenere il giusto grado di basicità, anche il plasma metabolizza le informazioni contenute nelle diverse soluzioni della matrice esterna, ionizzata o meno nei diversi stati della materia (aria, acqua e cibo organico), da cui è diviso solo da un insieme organizzato di membrane, che è l’organismo vivente. La soluzione del sangue, ovvero la matrice interna, è connessa con la matrice esterna principalmente attraverso la respirazione e l’alimentazione, ma anche con i sensi del corpo, se gli si presta attenzione. Tutte le soluzioni che sono introdotte nell’organismo devono rispettare i parametri energetici vitali affinché vengano metabolizzate dalla cellula nelle soluzioni alcaline umorali della matrice interna. Da qui l’importanza della biocompatibilità e biodisponibilità delle molecole ingerite e respirate. Appare chiaro come lo stato energetico della matrice esterna influenzi, al fine, quello della matrice interna.

Se si potesse garantire l’equilibrio elettrolitico mantenendo coerenti, dinamicamente stabili, i rapporti tra le cariche elettriche delle rispettive matrici biologiche cellulari ed extracellullare all’interno della forbice leggermente alcalina del pH del plasma, teoricamente una cellula potrebbe NON MORIRE MAI.

Sia il differenziale ionico, sia quello fisico di concentrazione sono criteri fondamentali per la trasmissione della informazione biologica tra due sistemi comunicanti. Entrambi i parametri regolano lo svolgimento dei processi di ossidoriduzione che sono alla base dello scambio di elementi tra matrice cellulare e tessuto connettivo e della neutralizzazione ed espulsione delle tossine dall’organismo. Nell’acqua i soluti si uniscono con le molecole del solvente disperdendosi nel reticolo acqueo in un processo che si chiama IDRATAZIONE. Si dice isotonica una soluzione che abbia la stessa concentrazione di soluto dell’altra; ipotonica quando ne ha di meno; ipertonica quando una soluzione contiene più soluto rispetto all’altra con cui si rapporta. Lo stato di idratazione di un corpo è basilare affinché l’informazione elettrIca dei soluti si trasferisca dalla matrice esterna a quella interna fino alle cellule, e viceversa, attraverso il mezzo acquoso. Quando la cellula si raggrinzisce e secca è perché perde acqua che cede all’esterno per bilanciare una soluzione ipertonica: questo accade quando c’è troppo soluto disciolto nella MEC e la cellula per osmosi diffonde semplicemente e spontaneamente, secondo gradiente di concentrazione, le molecole del solvente acquoso cellulare (citosol) dalla matrice citoplasmatica verso il tessuto connettivo esterno nel tentativo di diluire gli umori extracellulari per mantenere l’equilibrio tonico, annullando la pressione osmotica di una delle due soluzioni e ristabilendo quella uniformità chimica ed elettrica necessaria per la trasmissione dei segnali elettromagnetici e l’esecuzione delle normali reazioni ossidoriduttive. Più un corpo è idratato, più è sano e più lentamente invecchiano le sue cellule, perché la matrice è fluida, non vi sono blocchi, gli scambi avvengono, il flusso elettromagnetico scorre, l’energia non ristagna e l’equilibrio idroelettrico si mantiene dinamicamente nel divenire delle sostanze: siccome il soluto è completamente dissociato in ioni uniformemente nel solvente, allora la soluzione condurrà in modo efficace la corrente elettrica. Senza l’adeguata dose di solvente l’elettrone non può essere condiviso fra tutti gli atomi e le molecole. L’organismo cerca così di mantenere l’equilibrio acido-base tra le diverse soluzioni della matrice biologica interna. L’Aria è una soluzione gassosa, l’Acqua l’urina e il plasma del sangue sono soluzioni liquide, le leghe metalliche, invece, solide.

Il pH del plasma sanguigno è fondamentale che si mantenga leggermente alcalino, costantemente all’interno di una forbice compresa tra i valori di 7,35 e 7,45. Per questo è bene e naturale che gli elettroliti introdotti nel corpo si dissocino in anioni, visto che il normale metabolismo ossidativo umano produce in prevalenza metaboliti e cataboliti acidi, uno scarto di molecole di segno positivo che l’organismo provvede a neutralizzare ed espellere. Se il pH plasmatico scendesse sotto il 7 o si avvicinasse all’8, le cellule dell’organismo umano cesserebbero di vivere e sopraggiungerebbe la morte. Per scongiurare queste infauste complicazioni il metabolismo del corpo attiva dei meccanismi tampone per correggere anche i minimi scostamenti che fanno virare il pH ematico verso l’acidosi o l’alcalosi, garantendo che vi siano sempre le condizioni biologiche che rendono gli elettroni liberi di muoversi, legarsi e staccarsi da atomi e molecole nutrendo e ripulendo i tessuti attraverso le circolazioni ematica e linfatica. Quando l’organismo non trova altre risposte fisiologiche per garantire la continuazione degli scambi redox a livello del plasma capillare, ricorre all’intervento di sistemi tampone per stabilizzare il pH della matrice madre, il plasma sanguigno, creando uno stato di relativa stabilità metabolica, l’omeostasi del sangue, come ultima soluzione di sopravvivenza. Il corpo adotta continue correzioni in base al parametro del pH delle matrici che derivano dal plasma con il fine di permettere gli scambi ossidoriduttivi, tentando di neutralizzare in qualche modo i veleni acidi o basici acidificanti poiché non metabolizzabili, eliminandoli ed espellendoli all’esterno o isolandoli nel tessuto adiposo. Una alterazione del pH degli umori dei tessuti connettivi ci pone di fronte ad una intossicazione sistemica dell’organismo che in termini igienisti si definisce come Tossiemia metabolica o organica. Le  acidosi e alcalosi metaboliche sono eventi esiziali che non si possono presentare se prima non si verificano variazioni a livello tessutale e poi a carico organico con compromissione delle funzioni emuntorie ed escretorie degli organi. Constatato quanto sia vitale contenere il pH del sangue attraverso i sistemi tampone in situazioni emergenziali è, dunque, fondamentale mantenere alcalino quello di tutte le matrici biologiche che da esso originano, poiché la composizione chimica stabilisce il potenziale elettrico che consente il normale svolgimento dei processi vivifici di ossidoriduzione che permettono l’adattamento fisiologico ai cambiamenti e l’equilibrio interno coerente con essi che si chiama salute. Il citosol di una cellula deriva dalla MEC del tessuto connettivo che avanza dal liquido interstiziale che è creato, a sua volta, dalla filtrazione del plasma capillare arterioso. Dunque, se la cellula è sana, l’umore che essa contiene è stabilizzato fisiologicamente sui valori alcalini tipici del fluido originale plasmatico che, come suddetto, sono di poco superiori alla neutralità.

L’ACQUA è la matrice primigenia.

L’Acqua è un grande conduttore elettrico quanto maggiormente è ionizzata. L’acqua distillata, come dovrebbe essere quella pura piovana, ha pH neutro e, evidentemente, non è un buon conduttore elettrico. Il corpo di un Uomo adulto è fatto per il 90% di acqua, quello di un bambino ancora di più: questa è una delle ragioni per cui i fanciulli rispondono più intensamente e velocemente ai cambiamenti climatici rispetto agli adulti. Più la matrice interna è ionizzata più l’energia o informazione vitale sarà trasmessa velocemente alle cellule e risponderà agli stimoli elettromagnetici e chimici esterni. La influenza è considerata, in maniera coerente coi fatti, come una tipica malattia stagionale, questo perché il cambio di stagione coincide con un cambio elettrico dell’atmosfera che si carica di cationi derivati da attività antropiche che inquinano l’aria acidificandola. Siccome gli esseri viventi traggono dalla matrice esterna gli elementi per costruire la propria matrice interna, una intossicazione ambientale e comportamentale esacerba il cambiamento depurativo interiore denominato influenza. Ci si ammala di influenza quando cambia il potenziale elettrico dell’aria, il che avviene soprattutto in inverno con il mutamento delle condizioni atmosferiche, quando il tessuto aereo viene inquinato dalle tossine dei riscaldamenti domestici commerciali e industriali. La sindrome della INFLUENZA è una crisi eliminativa che espelle sostanze acide, ioni positivi, dal corpo attuando le risposte fisiologiche del complesso meccanismo adattativo, dinamico e autoregolatorio noto come Omeostasi, che serve a mantenere e ripristinare la stabilità biologica dell’ambiente chimico-elettrico interno rispetto ai cambiamenti esterni. La influenza è la risposta fisiologica all’eccesso di ioni positivi che elettrizzano il nostro organismo ionizzando positivamente gli atomi che compongono le molecole, acidificando le matrici che costituiscono le cellule che costruiscono i tessuti che formano gli organi e che rendono vivi gli organismi. Più cariche elettriche positive abbiamo accumulato dentro l’organismo più l’adattamento depurativo sarà drastico. Dunque, è la concentrazione di ioni positivi che causa quell’insieme di reazioni depurative, fisiologiche omeostatiche i cui sintomi chiamiamo INFLUENZA.

L’ACQUA È LA BASE DELLA MATRICE UMORALE DELLA MATERIA ORGANICA.

Le molecole dell’acqua sono il substrato elettrolitico originario con cui si trasmette la prima informazione vitale trasportata dall’elettrone di idrogeno che permette la organicazione del carbonio gassoso della anidride carbonica in composti organici. Le acque biologiche del corpo ferme e inquinate sono mortifere, scariche di elettroliti alcalinizzanti, con basso pH, povere di elettroni e piene zeppe di acidi. Le acque vive di frutta e verdura contengono sali minerali organicati, quindi metabolizzabili dall’organismo. Anche le acque minerali basiche, seppur ionizzate, sono acidificanti, perché i sali minerali inorganici non sono metabolizzabili, danneggiano l’organismo e ne pregiudicano le funzioni.

INFLUENZA (Seconda Parte): il virus contagioso che NON esiste.Dunque è l’acqua la matrice primigenia della Vita, essendo il mezzo ideale scelto dalla Natura per fornire la forza della trasformazione e della creazione: l’elettrone di idrogeno. Infatti, è la molecola di acqua che fornisce gli elettroni di idrogeno che permettono alle piante di trasformare l’informazione energetica della matrice esterna contenuta nelle forme molecolari gassosa e minerale in energia organica per ricavarne il corrispettivo chimico di molecole di ATP necessario alla cellula per veicolare l’informazione che trasmuta la materia e che realizza il mondo sensibile. Il cambiamento avviene grazie allo spostamento dell’unità elementare dell’idrogeno da una cellula all’altra attraverso la matrice del tessuto connettivo. Tutti gli scambi avvengono attraverso l’acqua che compone i fluidi biologici. È grazie al mezzo acquoso se la radiazione elettromagnetica scorre e la materia della matrice esterna viene digerita metabolizzata e trasformata in quella interna dell’essere vivente e viceversa.

C’è una continua relazione, perciò, tra gli umori cellulari ed extracellulari e l’energia esterna contenuta nell’aria nell’atmosfera, nell’acqua del Mare dei laghi dei fiumi dei fossi delle sorgenti delle nuvole, nel cibo vivo carico di liquidi biologici di enzimi elettroliti e di energie, negli esseri viventi fatti di acqua con cui entriamo in contatto, siano essi vegetali come gli alberi, ecosistemi, animali o persone: uno scambio elettromagnetico che possiamo provare ad ogni cambio di compagnia paesaggio suono luogo stagione temperatura umidità pressione. Nuove condizioni esterne a cui il corpo interno si adatta dinamicamente: l’omeostasi avviene nel liquido solvente della matrice, l’acqua, con l’effettuarsi della fisiologia cellulare che coinvolge molecole e atomi attraverso gli elettroni. Nella matrice extracellulare l’informazione contenuta nella materia prende forma e si organizza nel pensiero autocosciente cellulare. La ionizzazione, artificiale o naturale, dell’ambiente attraverso il mezzo aereo, costituente fondamentale della matrice esterna influenza direttamente attraverso la diffusione delle molecole aeree nel sangue la costituzione della matrice biologica interna. L’aria è il cibo principale di tutti gli esseri viventi. Gli yogi e i respiriani praticano l’alimentazione pranica attraverso la respirazione.

La influenza è, dunque, dovuta ad una perturbazione del segnale elettrico della matrice dell’organismo a cui segue un deciso adattamento fisiologico per risolvere o contenere l’acidificazione dei tessuti. La causa preponderante è da ricercare nelle condizioni anti-biologiche instauratesi nell’ambiente aereo esterno. L’inquinamento atmosferico nei mesi freddi aumenta le concentrazioni di ioni positivi. Le risposte immunitaria ed eliminativa sono inasprite anche dall’insistenza di fattori acidificanti contingenti e concomitanti tipici del periodo, sia naturali sia comportamentali:

  • le basse temperature causano un deficit circolatorio ematico e linfatico periferico che diminuisce le funzionalità trofica e drenante capaci di apportare nutrienti, drenare e allontanare le tossine metaboliche ed esogene attraverso i liquidi organici. L’abbassamento della efficienza degli organi emuntori ed escretori predispone al ristagno e alla sedimentazione di agenti tossici e rifiuti;
  • vita in ambienti chiusi e viziati, saturi di anidride carbonica, con scarso o nullo ricambio di aria; minor tempo trascorso all’aperto a contatto con la natura marina e macrosistemi vegetali floridi di ioni negativi di ossigeno come i boschi. Si sappia che la pulizia energetica di una stanza, quindi la salubrità di un ambiente contenuto, si denota per la presenza di aria fresca e leggera, frescura e circolazione aerea che si sentono soprattutto nella parte inferiore del corpo a partire dai piedi e dalle gambe. In genere, aria fresca significa aria ionizzata dagli ioni negativi dell’ossigeno. Aria calda pesante stagnante è, di contro, carica di tossine e ioni positivi e povera di ossigeno;
  • ridotta esposizione al Sole che causa un calo della produzione di vitamina D, inibendo un’adeguata produzione di cellule staminali embrionali mesenchimali pluripotenti a seguito dello stimolo ormonale indotto; si ha dunque un conseguente rallentamento del rinnovamento anabolico della matrice extracellulare con la diminuzione dei fibroblasti e degli osteoblasti, un calo della produzione di collagene e il decadimento funzionale del tessuto connettivo che complica di molto tutti i processi redox che sovrintendono agli scambi metabolici, trofici sintetici catabolici ed eliminatori;
  • aria esterna satura di ioni positivi originati dalla combustione degli idrocarburi usati per il riscaldamento domestico;
  • per alzare la temperatura corporea i mitocondri cellulari utilizzano una quota maggiore di calorie derivate dal catabolismo del cibo e delle riserve glicogeno-epatiche e adipose (per questo il freddo fa dimagrire) per la produzione di energia termica anziché per la creazione di molecole di energia chimica ATP, rallentando il metabolismo e l’efficienza compensatoria;
  • il freddo, come suddetto, costringe l’organismo a dissipare risorse energetiche per creare calore, con l’effetto di incrementare la richiesta di energia chimica da parte delle cellule e il relativo fabbisogno calorico: questo ci porta a mangiare di più per via di uno stimolo della fame che insorge con più frequenza e di un senso di sazietà che arriva in ritardo. Pasti abbondanti ipercalorici impegnano oltremisura la digestione, depauperando le riserve enzimatiche, distogliendo le forze metaboliche e richiamando, meccanicamente, i liquidi ematico e linfatico verso stomaco e intestino squilibrando l’intero sistema circolatorio con conseguenze sull’attività del sistema immunitario e sulla fisiologia dell’infiammazione;
  • nei periodi più gelidi dell’anno si concentrano, inoltre, le festività con le tradizionali, quanto malsane, abbuffate a tavola. Il malessere fisico dopo i festeggiamenti è il conto che il corpo deve pagare per il soggiacere dello spirito a norme sociali di corruzione alienazione inutilità e maleficio;
  • il freddo addensa le molecole dei liquidi composti di acqua, soprattutto se fermi. La bile è per il 95% acqua ed è stazionaria. La sua solidificazione può compromettere la funzione del fegato e della cistifellea e, conseguentemente, le fasi digestiva emuntoria ed escretoria che il sistema epato-colecistico esercita. Inoltre, in un fegato steatosico, meglio conosciuto come “fegato grasso”, gli epatociti hanno accumulato al loro interno grandi quantità di trigliceridi a causa di diete alimentari sbagliate. I lipidi – si pensi che all’olio di oliva – cominciano a condensare intorno ai 15 gradi Celsius e a 5 gradi sono già congelati, a partire dagli acidi saturi e monoinsaturi e finendo con la frazione di polinsaturi. Bisogna sapere che una percentuale della bile è fatta di fosfolipidi, che sono composti da due acidi grassi: fatto che rende la soluzione ancora più sensibile alle basse temperature. Il fegato NON ama cibi bevande e climi freddi;
  • i problemi digestivi dovuti alle basse temperature esterne determinano parziali digestioni e indigestioni che causano eccessive fermentazioni intestinali dei carboidrati complessi e raffinati e putrefazioni delle frazioni proteiche alimentari che portano alla disbiosi intestinale; l’alterazione della flora batterica è portato ed effetto di una intossicazione tissulare enterica che dà la stura ad una organica con annesse crisi eliminative più o meno impetuose. Si ha un’attivazione delle difese immunitarie: nella fase postprandiale di una mal digestione compare uno stato di leucocitosi del torrente ematico che può dar vita a insorgenze flogistiche repentine.

Se ti ammali spesso, non ascrivere la colpa a germi virali che infettano l’organismo, perché i virus non esistono come forma di vita. La influenza è determinata da una variazione elettro-chimica di natura metabolica originata da tossine acide o basiche che il corpo non riesce a metabolizzare. Una sostanza è tossica quando la sua metabolizzazione è impossibile, parziale o distragga energie da altre funzioni. Introdurre in continuazione veleni e produrre rifiuti più rapidamente di quanto gli organi riescano a smaltirne all’esterno, li fa accumulare nella matrice extracellulare del connettivo fino allo stroma e al parenchima. Prima che le funzionalità cellullari parenchimali degli organi vengano compromesse, l’intelligenza della macchina biologica attiva i processi infiammatori che, se l’avvelenamento è intenso, determinano una condizione di stress ossidativo con relativa acidificazione tessutale. La malattia in senso lato, la influenza per la cronaca invernale, è lo sforzo fisiologico che il corpo compie per eliminare il deposito acidificante sedimentato nei suoi tessuti, tra le sue cellule e dentro di esse costituito da residui metabolici endogeni e tossine esogene che hanno, prevalentemente, una carica elettrica positiva.

Leggi la Prima Parte.

…continua con la Terza Parte.

DISCLAIMER

Le informazioni contenute nei post NON sono false, perché frutto esclusivo del ragionamento personale dell’autore. NON sono copiate o falsificate, poiché sono tesi originali dell’autore. Si chiamano interpretazioni dei fatti: OPINIONI. Quindi, ciò che è detto può essere sbagliato in parte o in tutto, ma non falso. Si fanno critiche, analisi dialettiche, si sollevano dubbi e formulano ipotesi di discussione. Tutti i contenuti hannno scopo divulgativo. Nessun concetto parte da dati clinici. Niente ha fini terapeutici e curativi in senso medicale. Si ragiona di SALUTE in modo generale e mai personale. Chi scrive NON è medico, biologo, virologo o esercita qualsiasi altra professione medico-scientifica. Chi scrive NON vuole fare il medico. Chi scrive NON fa il medico. NON si prescrivono terapie. NON si fanno anamnesi né diagnosi né prognosi. Qui si ragiona e basta, sui massimi sistemi.

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Nel frattempo, tra una influenza e l’altra, per chi volesse ragionarci un po’ su, consiglio due libri al volo:

  • Alcalinizzatevi e Ionizzatevi per vivere Sani e Longevi
  • Il Miracolo del PH Alcalino

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